Robotic Process Automation (RPA): usi e vantaggi per il settore alimentare

La Robotic Process Automation, assieme ad altre tecnologie come l’intelligenza artificiale, il machine learning o la stampa in 3D, costituisce senza dubbio il futuro della produzione aziendale per tutti i settori, dei quali può migliorare la produttività, garantendo un incremento nei volumi commerciali sul lungo periodo assieme a molti altri vantaggi.

A trarne beneficio può essere anche il settore alimentare. Sebbene non si tratti di un ambito di per sé “smart”, in cui le nuove tecnologie possano penetrare facilmente, è indubbio che in esso la RPA potrebbe essere fondamentale, soprattutto in un futuro come quello che ci si prospetta, ricco di sfide legate all’approvvigionamento di cibo per la popolazione, alla lotta agli sprechi e alla sostenibilità ambientale.

Che cos’è la Robotic Process Automation

La Robotic Process Automation, indicata più in breve con l’acronimo RPA, si traduce grossomodo con “automazione robotizzata dei processi”. Sulla base della definizione di IRPA-AI (Institute for Robotic Process Automation and Artificial Intelligence), la RPA consiste nella automazione dei processi lavorativi tramite un robot intelligente.

Il termine si può applicare a tutti i prodotti e le tecnologie capaci di automatizzare delle attività ripetitive sul posto di lavoro. In genere si tratta di veri e propri robot, dotati di una componente hardware e guidati da software: in altre parole, un robot usato per la RPA dovrebbe poter operare sia interagendo con un ente fisico che con dati digitali e informatici, imitando ciò che è in grado di fare un essere umano.

Da parte degli esperti del settore, la RPA non è vista soltanto come una mera tecnologia volta all’automazione, ma come una vera e propria metodologia correlata alla business technology. Si tratta cioè di una tecnica che ha a che fare con un processo lavorativo o industriale completo, e che va implementata di conseguenza: occorre innanzitutto valutare quando e come può essere applicata, poi progettare e testare i mezzi hardware e software necessari, e infine distribuire, integrare e configurare gli stessi.

Anche se è scontato, vale la pena precisarlo: l’impatto della Robotic Process Automation sulle aziende è enorme. Attraverso di essa è possibile rivoluzionare completamente il modo di impostare le attività lavorative, ottenendo un forte risparmio e un miglioramento complessivo delle operazioni svolte.

Il vantaggio si manifesta da due lati: da una parte c’è un miglior utilizzo delle risorse umane. Se un robot può svolgere mansioni ripetitive, sia interagendo materialmente con componenti e materiali sia caricando, elaborando e scaricando dati, allora un lavoratore può essere impiegato in attività diverse, con valore aggiunto superiore, per le quali la componente umana rimane indispensabile.

Dall’altra parte, invece, va registrato che l’intervento dei robot permette una riduzione di tempi e costi relativi alle procedure di produzione. Rispetto a un essere umano, per quanto specializzato, un robot ben configurato può svolgere il medesimo lavoro in un tempo inferiore e diminuendo fortemente i potenziali errori, aiutando così anche a contenere i costi complessivi.

Robotic Process Automation per le aziende

Ad oggi, quasi tutte le aziende sfruttano sistemi e agenti software, specialmente allo scopo di aggiornare le informazioni impiegate nei processi e nelle applicazioni o di sviluppare i progetti di integrazione IT. In un contesto simile, introdurre soluzioni di RPA permette un salto in avanti per un’organizzazione, e può favorire la standardizzazione e l’innovazione dei processi aziendali e dei servizi.

Per mezzo della RPA, l’azienda può sempre verificare in tempo reale i processi svolti dai robot dal punto di vista fisico o digitale. Ciò implica la possibilità di modificare al momento, se opportuno, gli obiettivi, i requisiti e le attività stesse che vengono automatizzate, ma anche di individuare le eventuali problematiche che dovessero sorgere.

Questo tipo di vantaggi possono essere ottenuti facilmente in moltissimi settori e aziende del terziario: attualmente, la RPA viene sfruttata principalmente nel campo della finanza, dei servizi, delle telecomunicazioni e del turismo. In questi contesti, la RPA è efficace sia nel back-office che nel front-office, offrendo in entrambi i casi risultati più che soddisfacenti.

Anche nel settore secondario, specialmente da parte delle grandi imprese, l’automazione si diffonde sempre più, e non mancano esperienze e ricerche promettenti nel campo agroalimentare e in generale nel settore primario.

Questi ambiti beneficiano, soprattutto, dell’automazione dei processi lavorativi back-office. Come abbiamo visto, queste soluzioni possono alleggerire il carico di lavoro manuale, prevenendo rischi legati al fattore umano, e in più liberano risorse utili che possono essere dedicate a mansioni differenti e più redditizie, e rendono più efficienti moltissime attività correlate, dalla previsione dei volumi di lavoro alla gestione del funzionamento della logistica, dal controllo della qualità del servizio offerto al supporto e alla valutazione della performance.

RPA e industria alimentare: campi di impiego

Com’è facile immaginare, l’applicazione della RPA nell’industria alimentare potrebbe portare benefici e vantaggi assai notevoli, specie in Italia, dove il settore si dimostra in forte sviluppo ma vi sono mancanze evidenti nell’implementazione di funzioni e infrastrutture tecnologiche adatte a valorizzarlo appieno.

Per comprendere tali potenzialità, è sufficiente considerare le caratteristiche del settore stesso e le nuove sfide che esso si trova ad affrontare, in un mondo sempre più sotto pressione dal punto di vista degli approvvigionamenti e sempre più attento alla sostenibilità.

Gli operatori che si occupano del food and beverage, infatti, sono impegnati in modo particolare in attività che potrebbero essere affidate ai robot senza particolari svantaggi. Si pensi, per esempio, all’imballaggio delle merci, alla loro movimentazione, al trasporto e alla distribuzione, ma anche alla raccolta e alla selezione della materia prima: sono tutte mansioni che possono essere standardizzate e replicate con facilità da una macchina.

Senza contare che alla sostenibilità ambientale si può rispondere con la RPA in maniera eccellente. Il mercato globalizzato impone a tutte le aziende del settore una concorrenza spesso spietata, e a ciò si aggiungono i requisiti relativi al rispetto dell’ambiente, che è necessario raggiungere tanto per obblighi normativi quanto per soddisfare la richiesta del cliente. In un contesto simile, ricorrere ai robot è il modo migliore per portare avanti una strategia di business di successo nell’agroalimentare per l’intera supply chain, dai trasporti delle risorse alla possibilità di garantire il flusso costante delle merci al consumatore.

Pertanto, in ogni fase della filiera produttiva, è possibile e consigliabile, nel mondo che stiamo vivendo, che l’industria alimentare sfrutti la robotica all’avanguardia allo scopo di mantenere la competitività e la flessibilità richieste dall’attuale trasformazione del settore.

Esistono, nello specifico, moltissimi tipi di robot dedicati al settore alimentare e destinati a migliorarne i risultati produttivi. Si pensi anche solo agli impianti di imbottigliamento di prodotti liquidi o semiliquidi (succhi di frutta, latte, alcolici): l’automazione, in questo contesto, si può occupare della movimentazione delle bottiglie, della loro sterilizzazione, del riempimento e della tappatura, e poi ancora dello smistamento, del confezionamento e così via. Senza contare i robot con usi più specifici, come quelli che garantiscono la sicurezza e la sanità delle lavorazioni.

L’accuratezza raggiunta dai robot, oggi, permette loro anche di sostituire l’essere umano in compiti di precisione, per quanto ripetitivi, quali la manipolazione di articoli e alimenti dalla forma non regolare, o il confezionamento di prodotti diversi in un unico box. E ciò non toglie che i robot possano dedicarsi anche ai lavori pesanti, dalle fasi di produzione a quelle di trasporto, assistendo o sostituendo i lavoratori nell’imballaggio, nel carico e nello scarico dei prodotti, nello smistamento, nella pallettizzazione e nel trasferimento vero e proprio.

RPA e industria alimentare: vantaggi e criticità

Sfruttando l’automazione nel contesto dell’industria alimentare, dunque, è possibile ottenere moltissimi vantaggi; tra questi, menzioniamo innanzitutto il miglioramento della produttività. È naturale che più un’industria riesce ad automatizzare i propri processi produttivi, più questi possono essere svolti in maniera rapida ed efficiente, e questa rapidità e questa efficienza sono essenziali in un ambito che tratta materie prime facilmente deperibili.

Altro grande vantaggio è quello dell’aumento della soddisfazione dei clienti. La velocità delle forniture e la garanzia che le stesse siano puntuali è sicuramente un punto di forza per ogni azienda; in più, un prodotto elaborato da un robot possiede sempre determinate caratteristiche standard che non sono altrimenti ottenibili, e anche questo è un aspetto molto apprezzato dal consumatore.

Non bisogna dimenticare poi l’incremento del benessere dei lavoratori. Una volta che l’automazione delle attività ripetitive è assicurata, le risorse umane possono essere allocate in ambiti maggiormente stimolanti, nei quali l’aspetto intellettuale e creativo sia maggiormente richiesto e sviluppato.

Infine, tra i tanti pro cui la scelta dell’automazione può condurre, menzioniamo anche il risparmio sul lungo periodo: è evidente che la possibilità di svolgere più lavoro in un minor tempo e di poter dedicare i lavoratori a mansioni diverse garantisce una maggiore competitività e, quindi, maggiori introiti e costi di produzione minori.

Certo, è evidente che ci sono degli svantaggi o, per meglio dire, delle criticità che richiedono una soluzione specifica. Innanzitutto la necessità di un investimento iniziale che molte aziende temono di non vedere ripagato. Fermo restando che tutto dipende dalle singole scelte di ciascun business, però, questo aspetto è quasi sempre secondario, e dagli investimenti è facile rientrare in un secondo momento.

Un secondo aspetto da considerare è il bisogno di manutenzione e di organizzazione dei macchinari e dell’aspetto software, che può impensierire le aziende che non possiedono personale specializzato. Anche questo, però, è uno di quei costi in itinere che vengono ampiamente ripagati dai benefici che l’automazione apporta.